Bartok – Mandarino Meraviglioso
Il Mandarino Meraviglioso” di Béla Bartók è incentrato attorno a questo personaggio misterioso, surreale, il miraggio di una città notturna. L’immortale Mandarino può morire soltanto quando vivrà una passione struggente. In tutte le versioni più note il balletto viene ambientato nel quartirere degradato di una città nella quale la giovane prostituta conosce l’amore grazie al suo incontro con la mitica figura del Mandarino. Piazza rifugge il realismo dell’ambientazione, collocando il suo “Mandarino” in un suggestivo spazio astratto, con i personaggi che indossano costumi atemporali sui toni del grigio, nero e rosso. Il coreografo ha saputo creare un linguaggio espressivo per ogni personaggio: il Mandarino di Jason Reilly, danzatore slanciato e atletico, ha saputo emergere anche grazie alla sua gestualità ampia. Accanto a lui si è imposta la Ragazza di Yunieska Legrà Sànchezialetto. Si sono messi in luce Nicolò Noto nei panni del Ragazzo, la seconda vittima, e il Capo dei banditi di Antonio Rossi, dalla gestualità impattante. La direzione di Reinhard Seehafer ha saputo trasmettere tutta l’espressività teatrale delle due partiture.